Il business può essere etico

Angelo Cortesi - Mollificio Coel

 

«Stiamo ancora analizzando tutti i dati per comprendere bene quali dinamiche ci sono state. Probabilmente siamo stati fortunati, ma quello che posso dirle è che dopo la ripartenza, pur con tutte le prudenze del caso, la nostra azienda ha recuperato tutto il terreno perso nelle sei settimane di fermata forzata e che il consuntivo dei primi nove mesi dell’anno è più che positivo: siamo a +11% sul 2019».

A parlare così è Angelo Cortesi (nella foto di testa ), titolare del mollificio Co.El. di Torre de’ Busi (LC), che non nasconde la sua soddisfazione, «soprattutto perché anche in una circostanza difficile come quella con la quale ci siamo dovuti confrontare, siamo riusciti a non rinnegare le nostre caratteristiche e soprattutto i nostri ideali».

Ecco, gli ideali. Perché quella di Cortesi e della Co.El. è una storia che ne comprende di importanti. A cominciare dalla scelta, fatta fin dagli anni ’80 del secolo scorso, di «non fare affari con chi intendeva utilizzare le molle per la realizzazione di armi» , per passare poi alla «selezione di fornitori e clienti per dar vita ad in ciclo virtuoso di pagamenti contenuti in tempi ragionevoli per tutti» e, altro passaggio importante, «la scelta di non collaborare più con quegli istituti di credito che investono in settori finanziari poco etici».

Tutte cose che hanno portato la Co.El. ad essere additata come un modello, a ricevere premi e citazioni, ma che – chissà – forse le hanno anche portato fortuna? «Guardi – dice Angelo Cortesi – sinceramente nessun cliente mi ha mai detto di aver scelto la mia azienda per queste motivazioni e non so nemmeno se sarebbe stato quello che avrei voluto. Io so che Co.El. utilizza le migliori materie prime offerte sul mercato, privilegiando quelle italiane, e le lavora con il massimo della professionalità. Chi decide di utilizzare i nostri prodotti mette in preventivo di pagare forse un po’ di più , ma sa di poter essere certo della qualità di ciò che acquista».

Poi, certo, dice ancora il titolare della Co.El., «se qualcuno arriva a noi anche per effetto del passaparola relativo al nostro essere attenti non solo al profitto, ma anche al benessere del nostro personale, del territorio nel quale operiamo e più in generale del mondo in cui viviamo, beh, la cosa ci fa ancora più piacere».
Soprattutto perché Angelo Cortesi ha in testa un progetto decisamente ambizioso: «Che si affianca, ovviamente – spiega – alla volontà di far crescere ancora l’azienda, grazie anche alla collaborazione dei miei figli, che lavorano con me». E questo progetto è relativo alla trasformazione della Co.El. in «società benefit, inserendo cioè nello statuto quelle finalità etiche che, per ora, per perseguiamo solo in base a quelle scelte a cui si faceva riferimento».

Ma che con la trasformazione diventeranno voci di bilancio, in quanto l’ordinamento giuridico italiano, nel delineare la disciplina delle società benefit, dispone che «nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse».

Il tutto potrebbe avvenire «entro il 2021, ma come sempre attueremo la politica dei piccoli passi, quella stessa che – conclude Cortesi – ha garantito alla Co.El. una crescita sicura e costante negli anni e le ha permesso di restare fedele a sé stessa»

Articolo pubblicato su siderweb.com

Coel - Il business può essere etico